Il parco auto norvegese è composto per oltre il 60% di auto elettriche. Il segreto? Ve lo spieghiamo noi.
Il 60% delle vetture in Norvegia sono 100% elettriche. Un record mondiale che avvicina il paese nordico all’ambizioso obiettivo di eliminare i veicoli a combustione entro il 2025.
Altri paesi europei come l’Inghilterra vuole provare a liberarsene entro il 2040, mentre per i norvegesi la “scadenza” è di soli 6 anni.

Il segreto della Norvegia: l’esenzione fiscale
Come è riuscita la Norvegia ad ottenere questi risultati così in fretta e senza problemi di matrice economica?
Il segreto sta nell’esenzione fiscale, poichè, come spiega Glenn Joergensen, pilota di linea e proprietario di una Tesla Model 3, “È soprattutto una questione di tasse. La tassazione sulle automobili in Norvegia è molto alta, ma per le elettriche non è nulla”.
Infatti le vetture di importazione possono costare parecchio: secondo The Guardian, il prezzo di una Honda CR-V può partire da £21.000 nel Regno Unito, mentre in Norvegia si sale a £46.000.
Viceversa, l’acquisto di vetture elettriche è incoraggiato da una serie di sconti e agevolazioni, come i parcheggi gratuiti, l’esenzione bollo e pedaggi, il 50% di sconto sui traghetti o addirittura l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici.
Vetture elettriche in Norvegia: cosa funziona e cosa cambierà
Le vendite di vetture elettriche in territorio norvegese sono aumentate radicalmente negli ultimi anni, più che altrove nel mondo: si è passati dal 20.8% del 2017 al 31.2% del 2018.
I veicoli preferiti in Norvegia sono Tesla e Nissan, da sempre le più attive sul fronte elettrico. La più venduta in assoluto nel 2018 è stata Nissan Leaf, mentre la Model 3 è la più venduta a marzo 2019.
Tesla, che vanta quasi il 32% del mercato norvegese, ha recentemente assunto più di 360 dipendenti, raddoppiando lo staff precedente per consolidare l’assistenza post-vendita.
Nonostante la Norvegia sia un paese benestante, poco popolato e con una solida autosufficienza a livello idroelettrico, dovrà investire in nuovi impianti di ricarica, privandosi di una parte di questi benefici.
Vedremo ora come risponderà il paese scandinavo a questa crescita esponenziale che ricadrà sicuramente sulle infrastrutture.